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Lambert Timothy James
« Le Cahier gnostique » est une nouvelle analyse de plusieurs textes classiques à travers la recherche de plusieurs niveaux cachés de signification. Ces derniers sont déverrouillés par le biais d’une série d’étapes faciles à suivre, en utilisant une variété de techniques stéganographiques et cryptographiques. Les messages décryptés ne sont pas les interprétations ésotériques ou freudiennes habituelles ; ils contiennent plutôt des informations actuelles et indéniables encodées dans les textes d’il y a plusieurs siècles. Leur existence remet en question tout ce que nous pensions savoir sur ces textes, y compris notre compréhension fondamentale de la Bible elle-même !Si les contes de fées des frères Grimm ne sont rien d’autre que des écrits de contes folkloriques oraux, comment se fait-il que certains contiennent des formes sophistiquées de codage ? Pourquoi certains contes de fées ont-ils été écrits conformément à la « Rhétorique à Hérennius », un ancien texte latin contenant les premières instructions consignées pour la création de systèmes de mémorisation ? Comment expliquer le fait que les instructions de la « Rhétorique à Hérennius » reflètent une des images clés des évangiles synoptiques, la flagellation de Jésus ? Se pourrait-il que les auteurs des Évangiles aient été en fait des praticiens habiles de l’Art de la Mémoire, qui utilisaient ce système dans les Évangiles pour le cryptage et le stockage secrets de l’information ? Et comment tout cela est-il lié au conflit millénaire entre les deux plus anciennes traditions du christianisme gnostique, celles de Jean et de Thomas ? « Le Cahier gnostique » est une nouvelle analyse de plusieurs textes classiques à travers la recherche de plusieurs niveaux cachés de signification. Ces derniers sont déverrouillés par le biais d’une série d’étapes faciles à suivre, en utilisant une variété de techniques stéganographiques et cryptographiques. Les messages décryptés ne sont pas les interprétations ésotériques ou freudiennes habituelles ; ils contiennent plutôt des informations actuelles et indéniables encodées dans les textes d’il y a plusieurs siècles. Leur existence remet en question tout ce que nous pensions savoir sur ces textes, y compris notre compréhension fondamentale de la Bible elle-même !
Guido Pagliarino
Nessuno, prima o poi, non s’è posto drammaticamente il doppio quesito: “Perché c’è il male? Si può alla fine esserne liberati, almeno dopo la morte?” Le risposte sono state religiose o filosofiche; tra le seconde è spiccata la concezione di Platone, idea basilare su cui, mescolando ad altro, successivi pensatori antichi, gli gnostici, individui assolutamente elitari, hanno elucubrato la loro teoria della Salvezza, riguardante essi soli e nessun altro. Curiosi delle novità, si sono interessati quasi subito al neonato cristianesimo e molti, ma alla loro maniera snobistica, si sono cristianizzati. Da quel tempo sono iniziate diatribe fra gnostici cristianeggianti e cristiani doc, diverbi acerrimi nei primi secoli dell’era cristiana.Nessuno, prima o poi, non s’è posto drammaticamente il doppio quesito: “Perché c’è il male? Si può alla fine esserne liberati, almeno dopo la morte?” Le risposte possono essere religiose, e lungo la Storia troviamo l’induismo, il buddismo, il mazdeismo, il giudaismo…; oppure possono essere filosofiche; tra queste spicca la concezione di Platone secondo la quale, com’è noto, la materia, eterna e non creata da Dio, è stata modellata malamente nelle sue forme e leggi fisiche da un artefice e legislatore divino, un bel tipo d’incosciente arruffone chiamato il Demiurgo, cioè l’Artigiano; e gli animi umani, preesistenti, sono stati infelicemente imprigionati nei corpi; bisogna filosofare per migliorarsi, reincarnandosi in conseguenza in persone sempre migliori, fino alla cessazione delle incarnazioni e a essere di nuovo, una volta per tutte, spirituali. Su tal idea basilare, successivi pensatori, riuniti in vari gruppi e gruppuscoli, persone di spirito assolutamente elitario, ritengono che soltanto alcuni individui, essi stessi per l’appunto, siano spirituali, mentre la maggior parte degli altri, no; esclusivamente per il loro bene è venuto sulla terra un salvatore-rivelatore della vera sapienza divina e grazie a lui essi non si annichiliscono morendo ma si possono salvare dalla materia e quindi dal dolore sopravvivendo eternamente felici: solo loro, gli pneumatici o spirituali che hanno in sé l’eterno pneuma o scintilla divina; non tutti gli altri, che sono mortali perché posseggono solo il corpo e l’anima – o psiche – le quali periscono. Pure la pensano elitariamente certi ebrei non ortodossi che, peraltro, su alcune cose secondarie la vedono diversamente. Gli uni e gli altri sono definiti gnostici dagli studiosi moderni, mentr’essi si definivano, semplicemente, pneumatici. Diversamente dagli gnostici, per la maggior parte dei pensatori giudei e poi per quelli cristiani la Rivelazione divina non è un’illuminazione dovuta a un salvatore-rivelatore, essa procede a tappe nella Storia e, via, via, sull’insegnamento della stessa, viene trascritta nei libri biblici, cioè nel Primo, o Antico, testamento e nel Nuovo testamento, questo incentrato sulla Risurrezione da morte di Cristo il Salvatore. Quei primissimi cristiani non sono elitari come gli gnostici, affermano che, grazie a lui, tutti gli esseri umani possono avere la vita eterna, che il loro corpo materiale e psichico si trasformerà, morendo, e risorgerà in forma gloriosa e spirituale sopravvivendo eternamente e gioiosamente in Dio, proprio come è accaduto alla persona di Gesù: purché si segua l’esempio d’amore di lui e si creda ch’egli è risorto. Cercano di farla sapere dappertutto, la magnifica notizia della Risurrezione; purtroppo a certi ebrei, precisamente all’élite che ruota attorno al tempio e al sinedrio – parlamento – di Gerusalemme e, presto, anche a tanti romani tal idea non piace, così fanno ammazzare o ammazzano direttamente gli apostoli, i discepoli e i loro seguaci: di regola in modi orribili. Gli gnostici, curiosi delle novità, s’interessano quasi subito al Cristianesimo e molti, ma alla loro maniera, si cristianizzano: dicono che il vero Cristianesimo è il loro e che di risurrezione del corpo, neanche a parlarne; e continuano a insistere che solo loro, gl’illuminati, si salvano. Da quel tempo non cessano più le diatribe fra gnostici cristianeggianti e cristiani doc, diverbi acerrimi nei primi secoli dell’era cristiana.
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