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Dawn Brower
Un amore che solo una fiaba può disegnare. Un amore che solo una fiaba può disegnare. Lady Delilah Everly non ha avuto la vita meravigliosa che si potrebbe immaginare. Il Male non può neanche lontanamente descrivere sua madre e il modo in cui ella si è comportata con chi invece avrebbe dovuto amare. Ciò ha indurito il cuore di Delilah ed ella ha imparato presto che doveva dipendere da se stessa , iniziando ad acquisire le conoscenze necessarie per camminare sulle proprie gambe. Marrock Palmer, il Duca di Wolfton, non riesce a comprendere la piega che ha preso la sua vita. Per proteggere sua sorella ha dovuto uccidere suo padre. Questi non era una brava persona, ma l’averlo ucciso ha sviluppato in Marrock un senso di colpa così grave da devastare la sua esistenza. Sia Marrock che Delilah partono per un viaggio. Per un disegno del destino, che nessuno poteva immaginare, le loro esistenze si incrociano.. Nel loro cammino devono imparare a fare affidamento l’una sull’altro. Strada facendo capiscono che potrebbero vivere un amore eterno ma solo attraverso un atto di fiducia totale che permetterà loro di accettarsi completamente, con tutti i loro difetti.
Gino Salvi
It is for all the people dreaming of meeting the right one on a wonderful heel 12 boot. She is Isabelle: thirty-four years old, a historic boyfriend and she owns a shoe boutique. He is Matthew: fifty years old, a historic girlfriend, he is about to marry he and he manages a restaurant. The streets of Isabelle and Matthew cross briefly (it's a lively bickering, they hate themselves instantly) in a crowded area at the JFK airport in New York, to split up, to their great relief. But, once landed and discovered with disappointment of having exchanged cell phones during the collision, fate will make them meet again. On the backdrop of an overwhelmingly romantic Paris, animated by unforgettable characters – from Marcus, Matthew's eccentric friend, to Marta, his girlfriend, perfect and hysterical, Isabelle and Matthew find themselves involved in an intoxicating circle where it will be very difficult not to fall (from a heel 12) into the arms of love..It is for all the people dreaming of meeting the right one on a wonderful heel 12 boot. She is Isabelle: thirty-four years old, a historic boyfriend and she owns a shoe boutique. He is Matthew: fifty years old, a historic girlfriend, he is about to marry he and he manages a restaurant. The streets of Isabelle and Matthew cross briefly (it's a lively bickering, they hate themselves instantly) in a crowded area at the JFK airport in New York, to split up, to their great relief. But, once landed and discovered with disappointment of having exchanged cell phones during the collision, fate will make them meet again. On the backdrop of an overwhelmingly romantic Paris, animated by unforgettable characters – from Marcus, Matthew's eccentric friend, to Marta, his girlfriend, perfect and hysterical, Isabelle and Matthew find themselves involved in an intoxicating circle where it will be very difficult not to fall (from a heel 12) into the arms of love.
Gino Salvi
E' per tutti quelli che sognano di incontrare quella giusta su un meraviglioso stivale tacco 12. Lei è Isabelle: trentaquattro anni, un fidanzato storico e possiede una boutique di scarpe. Lui è Matthew: cinquant'anni, una fidanzata storica che sta per sposare e gestisce un ristorante. Le strade di Isabelle e di Matthew s'incrociano brevemente (è un vivace battibecco, si detestano all’istante) in un'affollata area d'imarco all'aeroporto JFK a New York, per dividersi, con grande sollievo di entrambi. Ma, una volta atterrati e scoperto con disappunto di essersi scambiati i cellulari nell'urto, il destino li farà incontrare di nuovo. Sullo sfondo di una Parigi travolgentemente romantica, animata da personaggi indimenticabili ‒ da Marcus, l'eccentrico amico di Matthew, a Marta, la sua fidanzata, perfettina e isterica, Isabelle e Matthew si trovano coinvolti in un inebriante girotondo in cui sarà molto difficile non cadere (dall’alto di un tacco 12) nelle braccia dell’amore.
Emmanuel Bodin
Svetlana, una giovane donna russa, ritrova Franck, il suo amore del passato, incontrato un’estate a Parigi tanti anni prima. Ma l’amore può facilmente rinascere dopo essere sprofondato nell’indifferenza?Ripercorrendone la storia sentimentale, l’autore fa evolvere il suo personaggio che uscendo dal bozzolo dell’adolescenza deve ricostruire se stesso per affermarsi nel mondo degli adulti.In questo percorso iniziatico e caotico fatto di numerose delusioni sentimentali e di messe in discussione, l'eroina dovrà confrontarsi con i suoi demoni interiori, le sue esitazioni ed i suoi interrogativi per rinascere dai suoi stessi errori come una persona nuova: una donna innamorata e autentica, in tutta la sua grandezza, splendore e femminilità.
Alessandra Grosso
Benvenuti. Questa è una semplice raccolta di incubi, non ha grandi pretese se non farvi entrare nelle pieghe della mia mente. Credo che tutti noi abbiamo avuto degli incubi, sia a occhi aperti sia a occhi chiusi; be’, io sono una super specialista degli incubi a occhi chiusi. Gli incubi a occhi chiusi sono la mia personale maledizione: li ho da sempre, sin da piccola, e non ho mai capito il motivo. La mia infanzia è sempre stata legata alla paura che qualcosa di catastrofico stesse per succedere, a me o alle persone che amavo. Avevo spesso sensazioni tipo quell’aria fredda che ti provoca il brivido dietro il collo, quella mano viscida e gelida che ti tocca la schiena e ti fa trasalire, sbigottita; molto spesso vedevo tutto nero e in seguito a ciò dovevo andare a dormire. Appena entravo nella cameretta avevo paura di quello che sarebbe stato chiudendo gli occhi. Durante l’adolescenza le cose non sono migliorate: sognavo e mi svegliavo tremante e sudata. Benvenuti. Questa è una semplice raccolta di incubi, non ha grandi pretese se non farvi entrare nelle pieghe della mia mente. Credo che tutti noi abbiamo avuto degli incubi, sia a occhi aperti sia a occhi chiusi; be’, io sono una super specialista degli incubi a occhi chiusi. Gli incubi a occhi chiusi sono la mia personale maledizione: li ho da sempre, sin da piccola, e non ho mai capito il motivo. La mia infanzia è sempre stata legata alla paura che qualcosa di catastrofico stesse per succedere, a me o alle persone che amavo. Avevo spesso sensazioni tipo quell’aria fredda che ti provoca il brivido dietro il collo, quella mano viscida e gelida che ti tocca la schiena e ti fa trasalire, sbigottita; molto spesso vedevo tutto nero e in seguito a ciò dovevo andare a dormire. Appena entravo nella cameretta avevo paura di quello che sarebbe stato chiudendo gli occhi. Durante l’adolescenza le cose non sono migliorate: sognavo e mi svegliavo tremante e sudata.Dopo una nottata così dovevo come tutti affrontare la vita, ma ero piena di dubbi sul futuro, e ogni volta che avevo una scelta da fare gli incubi peggioravano. La mia vita diventava un inferno, mi chiudevo in me stessa e mi chiedevo sempre a che punto fossi, dove fossi e dove volessi andare. Con il tempo ho imparato a scrivere i miei sogni per cercare di capirli, mentre su un altro foglio scrivo i miei desideri per vedere se si avverano. Quest’ultima idea mi ha aiutato in più di un’occasione a fare chiarezza, ma ora torniamo agli incubi.Ho pensato di raccontarvi tutti i miei incubi romanzandoli e legandoli uno dietro l’altro per regalarvi la collezione di tutti i brividi agghiaccianti che ho provato. Scusate per il gelido regalo, ma la mia mente è un posto freddo e disordinato. È la mente di una donna, di una combattente che ha affrontato il male a viso aperto e che ha deciso di parlare.Le mie parole possono ogni tanto urtare gli animi più suscettibili, ma non sono né mi sento in alcun modo migliore di nessuno di voi. Voi vedete il mondo attraverso i vostri filtri e la vostra sensibilità; io invece uso la mia. Cerco di usare il terzo occhio per creare una visione di un futuro più fertile e proficuo, dopo tutte le avventure che ho passato nella vita. Provo a vedere un futuro pieno di sogni, di studi e di viaggi… Vi ricordo che i sogni sono desideri; ora torniamo però agli incubi. Siccome gli incubi a occhi chiusi sono la mia specialità da sempre, i motivi di questo fenomeno sono molteplici… e forse il più importante è questo: ho pazienza ma sono anche una persona emotiva e sensibile; nel corso della vita ho avuto le tante schegge nei piedi e i miei periodi bui. Ho sempre però cercato la luce per illustrare questa parte della mia vita, e adesso vi metterò al corrente della mia poesia preferita: La scala di cristallo.
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