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Andrea Calo'
Riuscirai a superare persino quei giorni in cui ti sentirai morire, quelli in cui ti ritroverai dannatamente sola e fragile. Perché sai, è questo che si fa. Si va avanti, nonostante tutto. E non importa alla fine chi sei stata o chi sarai. Ciò che importa è andare avanti, assaporando il gusto dolce e amaro delle emozioni, quelle che ogni giorno ci regala lo splendido viaggio che gli esseri umani chiamano ”vita”. Fin dalla tenera età la vita di Melanie è segnata dalla violenza. La sua esistenza è il totale annullamento dell'essere donna e di ogni traccia della propria personalità. Ma come in una bella favola, ormai certa di aver toccato il fondo, arriva per lei l'amicizia sincera di Cindy accompagnata da un amore vero per un uomo, un vecchio amico. E allora tutto cambia, come d'incanto. Tutto rinasce e può sbocciare la vita nella sua primavera, quella mai vissuta.
Alessandra Grosso
Benvenuti. Questa è una semplice raccolta di incubi, non ha grandi pretese se non farvi entrare nelle pieghe della mia mente. Credo che tutti noi abbiamo avuto degli incubi, sia a occhi aperti sia a occhi chiusi; be’, io sono una super specialista degli incubi a occhi chiusi. Gli incubi a occhi chiusi sono la mia personale maledizione: li ho da sempre, sin da piccola, e non ho mai capito il motivo. La mia infanzia è sempre stata legata alla paura che qualcosa di catastrofico stesse per succedere, a me o alle persone che amavo. Avevo spesso sensazioni tipo quell’aria fredda che ti provoca il brivido dietro il collo, quella mano viscida e gelida che ti tocca la schiena e ti fa trasalire, sbigottita; molto spesso vedevo tutto nero e in seguito a ciò dovevo andare a dormire. Appena entravo nella cameretta avevo paura di quello che sarebbe stato chiudendo gli occhi. Durante l’adolescenza le cose non sono migliorate: sognavo e mi svegliavo tremante e sudata. Benvenuti. Questa è una semplice raccolta di incubi, non ha grandi pretese se non farvi entrare nelle pieghe della mia mente. Credo che tutti noi abbiamo avuto degli incubi, sia a occhi aperti sia a occhi chiusi; be’, io sono una super specialista degli incubi a occhi chiusi. Gli incubi a occhi chiusi sono la mia personale maledizione: li ho da sempre, sin da piccola, e non ho mai capito il motivo. La mia infanzia è sempre stata legata alla paura che qualcosa di catastrofico stesse per succedere, a me o alle persone che amavo. Avevo spesso sensazioni tipo quell’aria fredda che ti provoca il brivido dietro il collo, quella mano viscida e gelida che ti tocca la schiena e ti fa trasalire, sbigottita; molto spesso vedevo tutto nero e in seguito a ciò dovevo andare a dormire. Appena entravo nella cameretta avevo paura di quello che sarebbe stato chiudendo gli occhi. Durante l’adolescenza le cose non sono migliorate: sognavo e mi svegliavo tremante e sudata.Dopo una nottata così dovevo come tutti affrontare la vita, ma ero piena di dubbi sul futuro, e ogni volta che avevo una scelta da fare gli incubi peggioravano. La mia vita diventava un inferno, mi chiudevo in me stessa e mi chiedevo sempre a che punto fossi, dove fossi e dove volessi andare. Con il tempo ho imparato a scrivere i miei sogni per cercare di capirli, mentre su un altro foglio scrivo i miei desideri per vedere se si avverano. Quest’ultima idea mi ha aiutato in più di un’occasione a fare chiarezza, ma ora torniamo agli incubi.Ho pensato di raccontarvi tutti i miei incubi romanzandoli e legandoli uno dietro l’altro per regalarvi la collezione di tutti i brividi agghiaccianti che ho provato. Scusate per il gelido regalo, ma la mia mente è un posto freddo e disordinato. È la mente di una donna, di una combattente che ha affrontato il male a viso aperto e che ha deciso di parlare.Le mie parole possono ogni tanto urtare gli animi più suscettibili, ma non sono né mi sento in alcun modo migliore di nessuno di voi. Voi vedete il mondo attraverso i vostri filtri e la vostra sensibilità; io invece uso la mia. Cerco di usare il terzo occhio per creare una visione di un futuro più fertile e proficuo, dopo tutte le avventure che ho passato nella vita. Provo a vedere un futuro pieno di sogni, di studi e di viaggi… Vi ricordo che i sogni sono desideri; ora torniamo però agli incubi. Siccome gli incubi a occhi chiusi sono la mia specialità da sempre, i motivi di questo fenomeno sono molteplici… e forse il più importante è questo: ho pazienza ma sono anche una persona emotiva e sensibile; nel corso della vita ho avuto le tante schegge nei piedi e i miei periodi bui. Ho sempre però cercato la luce per illustrare questa parte della mia vita, e adesso vi metterò al corrente della mia poesia preferita: La scala di cristallo.
Stefano Vignaroli
Improvvise sparizioni inquietano gli abitanti di Triora, paesino dell'entroterra ligure. Caterina Ruggeri, commissario di Polizia, dovrà far luce su misteriosi delitti spingendosi fino a 400 anni prima: l'uccisione di una strega sembra celare le cause di un'esoterica vendetta. Dopo aver svolto per diversi anni la funzione di Responsabile delle Unità Cinofile della Polizia di Stato, Caterina Ruggeri, laureatasi in Giurisprudenza, viene nominata Commissario e assegnata al Distretto di Polizia di Imperia. La neo Commissario si troverà coinvolta, non appena giunta nel suo nuovo posto di lavoro, in una scabrosa indagine, nel corso della quale dovrà fare i conti con personaggi legati a una setta esoterica, in un paese luogo di streghe per eccellenza: Triora. A partire dal rinvenimento del cadavere carbonizzato di una donna, al termine delle operazioni di spegnimento di un incendio boschivo, la Dottoressa Ruggeri, aiutata dal suo vice, l'Ispettore Giampieri, un ex militare esperto di tecnologia informatica e di guida di auto sportive, dovrà estendere la sua indagine a fatti avvenuti in quei luoghi anche in periodi lontani nel tempo. Importante protagonista dell’avventura è anche il cane della Dottoressa Ruggeri, Furia, il suo fedele Springer Spaniel, impareggiabile cercatore di tracce, che in più di un’occasione le sarà di prezioso aiuto. Uno dopo l'altro, in tempi diversi, alcuni adepti di una stetta esoterica giungono a Triora, dove si trovano invischiati in situazioni complicate e rischiose per la propria vita. La protagonista, la Commissario Caterina Ruggeri, rimarrà a sua volta coinvolta in situazioni di estremo pericolo, dalle quali riuscirà a cavarsela in maniera egregia, grazie anche all’aiuto dei suoi collaboratori e del suo cane, riuscendo a dare un senso logico e riportare alla razionalità anche tutto ciò che sembrava essere legato solo alla sfera del surreale e del paranormale. Dopo aver messo insieme le tessere di un intricato mosaico, che affonda le sue radici nella notte dei tempi e nella storia del processo alle streghe svoltosi a Triora sul finire del XVI secolo, la Dottoressa Ruggeri otterrà il plauso non solo del questore, ma anche di uno scorbutico magistrato, con il quale, durante il corso dell’indagine, si troverà più volte in conflitto.
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