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Amy Blankenship
Damon si era unito ai suoi fratelli per un motivo… la ragazza che gli interessava e che lo credeva morto viveva lì e sotto la protezione dei vampiri. Quando finiscono per salvare la vita di Alicia, più volte di quanto lui riuscisse a ricordare, Damon decide che qualcuno doveva tenerla sotto controllo, prima che la piccola gatta finalmente trovasse un modo per sfuggirgli, facendosi uccidere. La gelosia diventa un gioco pericoloso quando lei va in calore ed inizia ad attrarre più di semplici mostri.Alicia Wilder è stanca di essere protetta dal mondo dai suoi fratelli iperprotettivi. Cercando di dimostrare di poter gestire la guerra tra vampiri, finisce per essere maltrattata, morsa, baciata, picchiata, e, cosa ancora più incredibile, vivere con tre vampiri molto sexy, uno dei quali aveva iniziato per primo la guerra tra vampiri. Quando capisce di essere in calore, Alicia realizza che la sua rete protettiva potrebbe essere la sua rovina.Damon si era unito ai suoi fratelli per un motivo… la ragazza che gli interessava e che lo credeva morto viveva lì e sotto la protezione dei vampiri. Quando finiscono per salvare la vita di Alicia, più volte di quanto lui riuscisse a ricordare, Damon decide che qualcuno doveva tenerla sotto controllo, prima che la piccola gatta finalmente trovasse un modo per sfuggirgli, facendosi uccidere. La gelosia diventa un gioco pericoloso quando lei va in calore ed inizia ad attrarre più di semplici mostri.
Delio Zinoni
Lia
Lia è una bambina di diciotto anni che non sa ancora parlare.Lia è una fanciulla che non invecchia mai.Lia è una donna di migliaia di anni.Lia attende qualcuno che le porti in regalo le stelle.Lia è sostanzialmente una storia d'amore. La ricerca di un amore, e insieme della identità di Lia, la protagonista.Questa ricerca si svolge in tre viaggi successivi, sempre più lunghi e difficili, in una terra che appartiene al lontano futuro, e conserva solo vaghe somiglianze con quella attuale. L'arco di tempo comprende 35 anni (ma a seconda dei punti di vista, potrebbero essere 335).Lia è attrice in una compagnia itinerante. Arquin, il protagonista la vede per la prima volta all'età di dieci anni, a Morraine, la sua città natale; la rivede quattro anni dopo, e se ne innamora. Per cercarla si unisce ad una compagni di teatranti. Ha con lei un breve incontro, ma subito gli sfugge. Questo è il primo viaggio.Nel secondo, che inizia 10 anni dopo, si unisce come discepolo ad un Maestro dell'Arte (dottrina esoterica, alchemica e magica), trova Lia e la salva dalle mire di un altro membro dell'Arte, ma il suo Maestro muore, insieme a tutti gli attori della compagnia. Mentre la riaccompagna a Morraine apprende alcune cose su di lei: è stata trovata da quello che diventerà poi il suo capocomico ai margini di un immenso deserto, completamente priva di memoria, scortata da sei piccoli pupazzi semi-intelligenti ma molto devoti. Aveva un'età apparente di 18 anni, ma da allora è invecchiata pochissimo.Tornato a Morraine, i due sono costretti ad andarsene subito, perché Lia lì non è al sicuro. Si allontanano di notte, ma il mattino dopo Arquin scopre che Lia l'ha abbandonato, lasciandogli solo un biglietto in cui spiega che non vuole fargli rischiare la vita, e che potrà cavarsela meglio da sola.Arquin la cerca pazzamente per giorni e giorni; poi, ormai privo di speranze, si ritira in un piccolo villaggio fra le montagne dove inizia a studiare la Via dei Sogni, un particolare branca dell'Arte. Apprende anche a tirare con l'arco.Sette anni dopo dopo giunge una notizia da Morraine: forse sono state ritrovate delle tracce che possono condurre a Lia. Inizia così il terzo viaggio. Arquin pensa che Lia sia tornata a Chan-Dra la città ai margini del deserto vicino a cui era stata trovata. Ma mentre cerca di raggiungerla, un naufragio lo porta sull'isola dei Non-Uomini, creature per metà animali e per metà umane. Dove rimarrà per 9 anni.Fuggito dall'isola, decide di recarsi a Chan-Dra, anche se con pochissime speranze. Qui, in maniera del tutto imprevista, ritrova Lia. È invecchiata pochissimo, e anche per questo non può rimanere ancora a lungo in città. Ha deciso di attraversare il deserto alla ricerca di una montagna misteriosa, che sorge al centro di esso (e di cui c'erano tracce su una mappa trovata da Arquin a Morraine, molti anni prima). Arquin naturalmente decide di accompagnarla. Allo stremo delle forze raggiungono la montagna, ma qui, dopo l'incontro con una figura misteriosa, Arquin perde i sensi e si ritrova vicino a Chan-Dra. Senza Lia. E, come scopre poco dopo, 300 anni nel futuro.Per la terza volta ha perso Lia. Ma, attraverso sogni e altri segni, comincia a pensare che Lia lo stia attendendo nella montagna. Si rimette ancora in cammino, ma lungo il viaggio lo sorprende una tempesta di sabbia. Ferito, è curato dagli abitanti di un'oasi. Qui, durante 103 notti (i primi 103 capitoli) racconta la sua storia. La modalità del raccontare è fondamentale nel romanzo, anche alla luce del finale.La storia riprende narrata da un ragazzo dell'oasi: Arquin riceve una guida, una farfalla col corpo di fanciulla, e parte per la montagna. Il ragazzo-narratore lo accompagna. Giunti entro la montagna, davanti a una imponente porta in rovina, si fa loro incontro un gigantesco uccello dalle piume metalliche, a cui con una catena è legata Lia, giovane come sempre, e palesemente incinta. Arquin riesce ad uccidere l'uccello-guardiano con tre frecce che gli entrano nella gola. Lia è libera. I capitoli dal 113 al 119 sono una specie di diario che Lia ha tenuto sulla montagna, in cui si dà la spiegazione del suo mistero: gli abitanti della Mo
Guido Pagliarino
Dans l’année 1933 en Italie, un disque volant qui s’est précipité sur le sol vient d’être capturé. À bord, trois cadavres humains. Pour Marconi ce sont des martiens, mais il ne sait pas que les commandes du disque ont des écritures en anglais ; en effet pour Mussolini il s’agit d’un produit d’ingénierie aéronautique militaire anglais. C’est seulement le début d’une affaire dramatique qui se développera sur les autres planètes et sur la Terre du futur.L’action est divisée en deux parties.La première s’ouvre sur l’année 1933 en Italie, un disque volant qui s’est précipité sur le sol vient d’être capturé. À bord, trois cadavres humains. Pour Marconi ce sont des martiens, mais il ne sait pas que les commandes du disque ont des écritures en anglais ; en effet pour Mussolini il s’agit d’un produit d’ingénierie aéronautique militaire anglais. Le disque se révèle tout de suite au lecteur comme une navette de débarquement de la chrono-astronéf 9 qui, depuis l’année 2133, est retournée en 1933, et explose pour une panne En étant à quelque mois du pouvoir d’Hitler en Allemagne, une compagnie de parachutisme germanique, en tuant rapidement toutes les milices fascistes chargées de surveillance du disque, vole les parties portables et aussi les missiles que le vélivole du futur a en dotation, dont lequel deux puissantes bombes. Grâce à des études de retro ingénierie, les nazistes produisent des armes et des vélivoles qui les porteront en 1939 à conquérir le monde; et il se passe que….C’est seulement le début d’une affaire dramatique qui se développera sur les autres planètes et sur la Terre du futur.Dans la seconde partie, les chrono-astronautes et les scientifiques de la chrono-astronéf 22 décident de changer le sort du planet Tinan en évitant la guerre d’anéantissement qui avait éliminé ses habitants, et il se passe que….Le mal auquel la cause métaphysique reste incompréhensible est peut-être plus éminent aux « personnages” de ce roman, où le lecteur rencontre aussi „ le péché originel “.Le roman dans sa première édition, en papier, électronique et en livre audio édité par 0111 éditions en 2011 (hors catalogue depuis le 31-12-13- © Guido Pagliarino depuis 2014), il se classifica premier au prix « Creativa » VI édition, 2012, section narrative éditée.
Danilo Clementoni
ZVÄZOK 2/3 Našej planéte hrozí katastrofa biblických rozmerov. Tentokrát však pozemšťania neostanú sami. Po ich boku stojí niekoľko obyvateľov planéty Nibiru, ktorí sa, riskujúc svoje životy, budú snažiť čeliť hrozným blížiacim sa prírodným silám. V tejto druhej časti príbehu s názvom „Dobrodružstvá Azakisa a Petriho“ budú musieť naši dvaja sympatickí mimozemšťania oprášiť všetky svoje skúsenosti a využiť všetky výdobytky technológie, aby mohli čeliť dramatickým udalostiam avizovaným už v predchádzajúcej časti s názvom „Návrat“. Čitateľa budú náhle zvraty v príbehu, odhalenia a rôzne interpretácie historických udalostí držať v napätí a so zatajeným dychom až do posledného riadku románu.Našej planéte hrozí katastrofa biblických rozmerov. Tentokrát však pozemšťania neostanú sami. Po ich boku stojí niekoľko obyvateľov planéty Nibiru, ktorí sa, riskujúc svoje životy, budú snažiť čeliť hrozným blížiacim sa prírodným silám. V tejto druhej časti príbehu s názvom „Dobrodružstvá Azakisa a Petriho“ budú musieť naši dvaja sympatickí mimozemšťania oprášiť všetky svoje skúsenosti a využiť všetky výdobytky technológie, aby mohli čeliť dramatickým udalostiam avizovaným už v predchádzajúcej časti s názvom „Návrat“. Čitateľa budú náhle zvraty v príbehu, odhalenia a rôzne interpretácie historických udalostí držať v napätí a so zatajeným dychom až do posledného riadku románu.
Guido Pagliarino
L’autore aveva scritto questi due racconti lunghi, giunti ormai, con varianti, alla terza edizione, nel 1994 e nel 1995, di poco anteriormente al sorgere della moda del giallo e poliziesco italiani. Sono opere basate sulle figure di Vittorio D’Aiazzo, commissario e poi vice questore, e di Ranieri Velli, suo aiutante e amico, personaggi che, l'uno o entrambi, ritornano in altri romanzi e racconti di Guido Pagliarino: è uscito da poco per i tipi dell'Editrice Genesi l'ultimo romanzo sul personaggio D’Aiazzo, il prequel ”L'ira dei vilipesi”. In tutti questi lavori si può notare attenzione per le psicologie e gli ambienti, questi del passato più o meno recente. Ne erano e sono destinatari i lettori di narrativa in generale che, pur non disdegnando opere che trattino di delitti, non abbiano gusti alla paprika; non ci si aspetti dunque racconti alla Raymond Chandler o James Ellroy o, per stare in Europa, alla Manuel Vazquez Montalban.Dalla prefazione dell’autore: Avevo scritto questi due racconti lunghi, o romanzi brevi, nel 1994 e nel 1995, di poco anteriormente al sorgere della moda del giallo e poliziesco italiani, lavori basati sulle figure di Vittorio D’Aiazzo, commissario e poi vice questore, e di Ranieri Velli, suo aiutante e amico, personaggi che, l'uno o entrambi, ritornano in altri miei romanzi e racconti; l'ultimo romanzo sul D'Aiazzo è uscito, per i tipi dell'Editrice Genesi (2017) e di Tektime Editore (2018), rispettivamente in formato cartaceo e nei formati e-book: è il prequel ”L'ira dei vilipesi” ambientato durante le 4 Giornate di Napoli nel 1943. Sempre, in questi lavori ho prestato in primo luogo attenzione alle psicologie e agli ambienti, questi tutti del passato più o meno recente con qualche nostalgia per quella Torino della mia adolescenza e giovinezza che più non esiste. Ne erano e sono destinatari i lettori di narrativa in generale che, pur non disdegnando opere che trattino di delitti, non abbiano gusti alla paprika; non ci si aspetti dunque racconti alla Raymond Chandler o James Ellroy o, restando in Europa, alla Manuel Vazquez Montalban; ma neppure, d'altro canto, si attendano indagini arzigogolate, ben poco verosimili, come quelle ideate da Agatha Christie. L’azione del paio di racconti inclusi in questo libro si svolge in un periodo ancora pre-cibernetico, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60 dello scorso secolo […]. Era un’epoca in cui non c’erano ancora il personal computer e il telefonino, tutte le famiglie avevano la radio ma pochissime la televisione, in bianco e nero, canale RAI unico: però senza pubblicità, a parte il simpatico e oggidì quasi leggendario “Carosello”. Una Torino, insomma, in cui un investigatore poteva ancora operare quasi come i suoi colleghi dei gialli e polizieschi classici europei anni ’20-50. Nel primo racconto, ”D'Aiazzo e il mostro a tre braccia”, viene picchiato a morte da ignoti un antiquario e restauratore torinese, Tarcisio Benvenuto, uomo dal fisico deforme che, alla nascita, era stato abbandonato dall’ignota madre ed esposto alla carità delle suore d’un istituto religioso torinese. Dal nulla, lavorando senza posa era divenuto proprietario d’un negozio all’ingrosso e al dettaglio in zona Porta Palazzo […]. Nel secondo racconto, ”D'Aiazzo e i satanassi”, steso a terra sul proprio sangue è ritrovato per istrada, da una camionetta della Polizia, il cadavere d’un attempato piccolo industriale, il commendator Paolo Verdi, il cui giovane figlio Carlo, dottore in psicologia, è in prigione in attesa di giudizio, accusato di violenza carnale a Giuseppina Corsati, dattilografa del padre poco più che adolescente; ma egli dichiara al commissario D’Aiazzo d’essere privo di colpa. In carcere è fatto oggetto di brutalizzazioni da parte di altri detenuti […]. Di certo la deflorazione di Giuseppina c’è stata, ne presenta i segni, però non potrebbe, forse, la famiglia di lei aver architettato la violenza per averne un risarcimento finanziario? […]. Intervengono nella storia il poco intelligente Carlone che aveva avuto in passato nascosti legami con papà Verdi, e un filosofo libero docente all’Università di Torino ed ex ufficiale nella Repubblica di Salò, presso il cui fratello, che ben diversamente era stato membro del Comitato di Liberazione Nazionale, lavora quale cameriera l’ambigua Luciana Corsati, madre di Giuseppina. Dal profondo della vicenda affiorano anche parlamentari tutt’altro che adamantini e, a un certo punto, ne emana una sulfurea esalazione infernale che il commissario ventilerà riuscendo, o quasi, a fare giustizia.
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