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Owen Jones
Tutto d'un tratto, Heng Lee comincia a sentirsi molto strano, così decide di far visita allo Sciamano locale, niente meno che sua zia. Dopo alcuni test conclude che Heng non ha più sangue nel corpo. Come lo dirà alla sua famiglia? E cosa decideranno di fare?Heng Lee è un capraio delle remote montagne a nord-est di Chiang Rai, nel nord della Thailandia, vicino al confine con il Laos. Si tratta di una comunità molto affiatata, dove tutti si conoscono. Heng all’improvviso si ammala, ma non così tanto da non poter portare le capre a pascolare, finché un giorno è costretto ad andare dallo Sciamano del villaggio, nonché sua zia, per via di alcuni svenimenti. Non ci sono dottori qualificati nelle vicinanze e la Sciamana è riuscito a curare tutti per secoli. La zia esamina qualche campione e giunge alla conclusione che i reni di Heng hanno smesso di funzionare e, per questo, gli è rimasto poco tempo da vivere. La lotta per salvare la vita di Heng comincia, ma altre forze entrano in gioco. Cosa succederà a Heng, alla sua famiglia e al resto della comunità se decidesse di seguire il consiglio della Sciamana?
Alessandra Grosso
Benvenuti. Questa è una semplice raccolta di incubi, non ha grandi pretese se non farvi entrare nelle pieghe della mia mente. Credo che tutti noi abbiamo avuto degli incubi, sia a occhi aperti sia a occhi chiusi; be’, io sono una super specialista degli incubi a occhi chiusi. Gli incubi a occhi chiusi sono la mia personale maledizione: li ho da sempre, sin da piccola, e non ho mai capito il motivo. La mia infanzia è sempre stata legata alla paura che qualcosa di catastrofico stesse per succedere, a me o alle persone che amavo. Avevo spesso sensazioni tipo quell’aria fredda che ti provoca il brivido dietro il collo, quella mano viscida e gelida che ti tocca la schiena e ti fa trasalire, sbigottita; molto spesso vedevo tutto nero e in seguito a ciò dovevo andare a dormire. Appena entravo nella cameretta avevo paura di quello che sarebbe stato chiudendo gli occhi. Durante l’adolescenza le cose non sono migliorate: sognavo e mi svegliavo tremante e sudata. Benvenuti. Questa è una semplice raccolta di incubi, non ha grandi pretese se non farvi entrare nelle pieghe della mia mente. Credo che tutti noi abbiamo avuto degli incubi, sia a occhi aperti sia a occhi chiusi; be’, io sono una super specialista degli incubi a occhi chiusi. Gli incubi a occhi chiusi sono la mia personale maledizione: li ho da sempre, sin da piccola, e non ho mai capito il motivo. La mia infanzia è sempre stata legata alla paura che qualcosa di catastrofico stesse per succedere, a me o alle persone che amavo. Avevo spesso sensazioni tipo quell’aria fredda che ti provoca il brivido dietro il collo, quella mano viscida e gelida che ti tocca la schiena e ti fa trasalire, sbigottita; molto spesso vedevo tutto nero e in seguito a ciò dovevo andare a dormire. Appena entravo nella cameretta avevo paura di quello che sarebbe stato chiudendo gli occhi. Durante l’adolescenza le cose non sono migliorate: sognavo e mi svegliavo tremante e sudata.Dopo una nottata così dovevo come tutti affrontare la vita, ma ero piena di dubbi sul futuro, e ogni volta che avevo una scelta da fare gli incubi peggioravano. La mia vita diventava un inferno, mi chiudevo in me stessa e mi chiedevo sempre a che punto fossi, dove fossi e dove volessi andare. Con il tempo ho imparato a scrivere i miei sogni per cercare di capirli, mentre su un altro foglio scrivo i miei desideri per vedere se si avverano. Quest’ultima idea mi ha aiutato in più di un’occasione a fare chiarezza, ma ora torniamo agli incubi.Ho pensato di raccontarvi tutti i miei incubi romanzandoli e legandoli uno dietro l’altro per regalarvi la collezione di tutti i brividi agghiaccianti che ho provato. Scusate per il gelido regalo, ma la mia mente è un posto freddo e disordinato. È la mente di una donna, di una combattente che ha affrontato il male a viso aperto e che ha deciso di parlare.Le mie parole possono ogni tanto urtare gli animi più suscettibili, ma non sono né mi sento in alcun modo migliore di nessuno di voi. Voi vedete il mondo attraverso i vostri filtri e la vostra sensibilità; io invece uso la mia. Cerco di usare il terzo occhio per creare una visione di un futuro più fertile e proficuo, dopo tutte le avventure che ho passato nella vita. Provo a vedere un futuro pieno di sogni, di studi e di viaggi… Vi ricordo che i sogni sono desideri; ora torniamo però agli incubi. Siccome gli incubi a occhi chiusi sono la mia specialità da sempre, i motivi di questo fenomeno sono molteplici… e forse il più importante è questo: ho pazienza ma sono anche una persona emotiva e sensibile; nel corso della vita ho avuto le tante schegge nei piedi e i miei periodi bui. Ho sempre però cercato la luce per illustrare questa parte della mia vita, e adesso vi metterò al corrente della mia poesia preferita: La scala di cristallo.
Emmanuel Bodin
Svetlana, una giovane donna russa, ritrova Franck, il suo amore del passato, incontrato un’estate a Parigi tanti anni prima. Ma l’amore può facilmente rinascere dopo essere sprofondato nell’indifferenza?Ripercorrendone la storia sentimentale, l’autore fa evolvere il suo personaggio che uscendo dal bozzolo dell’adolescenza deve ricostruire se stesso per affermarsi nel mondo degli adulti.In questo percorso iniziatico e caotico fatto di numerose delusioni sentimentali e di messe in discussione, l'eroina dovrà confrontarsi con i suoi demoni interiori, le sue esitazioni ed i suoi interrogativi per rinascere dai suoi stessi errori come una persona nuova: una donna innamorata e autentica, in tutta la sua grandezza, splendore e femminilità.
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